Il massaggio OSTEO-REFLESSO

Articolo scritto da Fabrizio Mainetti Osteopata, rolfer, ricercatore olistico. Pubblicato sul n.3 di RO Reflessologia Oggi trimestrale di cultura e del benessere. Organo ufficiale FIRP, dicembre 2010

Dalla colonna vertebrale fino alle nostre preziose estremità in un percorso che porta al Benessere.

Una tecnica di salute e di benessere che sia naturale non può fare a meno di essere anche preventiva.
Sono quattro i livelli di prevenzione, pilastri fondamentali di una buona salute fisica ed energetica nonchè sostegno di una buona longevità. Essi attingono ad un sapere curativo e di cultura del benessere psico-fisico che rintracciamo in tutte le culture principali del pianeta.
La prevenzione attraverso:

  • Alimentazione sana e igienica
  • Movimento e pratica di attività fisica
  • Stile di vita equilibrato con igiene fisica e mentale
  • Stimolazione di punti riflessi ed energetici.

Questi quattro livelli preventivi sono utilizzati proprio con l’intento di favorire la rigenerazione, il nutrimento, il drenaggio e impedire lo sviluppodi forme morbose e degenerative.
Nel caso specifico della reflessologia, allo stato attuale delle conoscenze sia antiche che moderne, sempre quattro sono le aree salienti ove maggiormente si ottengono effetti di bilanciamento dell’organismo dal punto di vista fisico, energetico e psicosomatico. Esse sono:

  • piedi
  • orecchio
  • circuito dei meridiani energetici
  • colonna vertebrale

Trattare queste aree significa coinvolgere il corpo nella sua totalità ed è per questo che le tecniche che si avvalgono di ciò si definiscono, oltre che naturali, anche olistiche.
Tra le aree riflesse sopra citate, quelle più trattate sono senza dubbio le superfici plantari e la colonna vertbrale. Attorno ad esse si struttura una sinergia di compatibilità disciplinata nella metrica del massaggio Osteo-Reflesso, che è curativo ma, ancor più preventivo, in chi presenta predisposizioni a malattie osteoarticolari e circolatorie o per chi denuncia rigidità e scarsa mobilità al rachide ed al cinglo pelvico e scapolare.
L’influsso delle discipline olistiche ha dato origini a vari insegnamenti che vertono tutti sulla profonda interazione che esiste nella natura; in esso assieme ad un aspetto fisico si associa di conseguenza un fattore anche esistenziale e psicologico.

La tecnica qui descritta, da me messa a fuoco, vuole proporsi in tale ambito in una visione complementare.
Il massaggio osteo-reflesso infatti parte sin dall’inizio come fusione tra manualità a carico della colonna vertebrale ed il successivo stimolo delle aree reflesse plantari.

Nella colonna e nei piedi, come da più parti sostenuto e comprovato, risiedono non solo “fatti fisiologici” ma pure sensazioni, emozioni ed eventi che sono anche il distillato sincreico di tutta la storia umana e clinica dell’individuo. Nel rachide si associano di fatto soprattutto le componenti inconsce, spesso inconsapevoli e pertanto nascoste della pesonalità, d’altro canto nel piede si deposita tutta la stori emozionale ed affettiva dell’individuo.
Combinando con i dovuti criteri queste due aree in un’unica tecnica è possibile in automatico alleggerire il sovraccarico, non solo funzionale, ma anche psico-somatico dell’individuo e migliorare il livello di conspevolezza della personalità.

Questa disciplina nasce da un’esperinza pluridecennale nell’ambito delle metodiche che partono dai segni corporei, per trarne delle tecniche applicative funzionali di benessere, in taluni casi anche di consapevolezza e di “vigilanza interiore della persona.”

Essere vigili significa esserre “attenti”, avere sensibilità interiore e anche benessere esistenziale ed armonia nel corpo. Senza scendere nei dettagli tecnici di questa metodica, la quale ovviamente richiederà da parte dell’operatore competenza e addestramento, voglio porre qui in risalto lo stesso nesso che collega la personalità all’inconscio di una persona.

E’ evidente che un disturbo esistenziale si riflette sull’organismo, ma è anche vero l’opposto e pertanto, partendo dal “riflesso” e dall’organismo si possono indirizzare segnali diretti all’inconscio.
Ci sono quindi “cose” organiche e riflesse che si fissano nell’inconscio. Questo succede più frequentemente di quello che si possa pensare.
Quando un malessere si trova la sua radice primaria nella psiche, ovvero da “noi”, nel profondo inteso nll’accezione “Penso ergo sum”. Quindi dobbiamo raggiungere la parte più profonda del nostro essere, quella connessa con il mondo biologico, partendo in primis da un pensiero fisiologico, biomeccanico, chimico fino ad arrivare al nostro settore “reflesso”.

Il massaggio Osteo-Reflesso si propone quindi in una visione che parte comunque e sempre “dal basso”, con opportune verifiche quindi sull’organico, fisiologico e reflesso per poi approdare, se necessario, ad un’eventuale parte emozionale, esistnziale e psicologica.

E’ una tecnica prevalentemente manuale e d’indagine conoscitiva sul corpo e pertanto intende anche alleviare stimoli disequilibrati a livello reflesso, questo in combinazione con un approccio alle contrazioni osteopatiche vertebrali: d’altro canto si terrà un occhio vigile all’ascolto esistenziale, vitale e psicologico dell’individuo. Dall’utilizzo di questa tecnica si possono trarre grossi vantaggi al proprio benessere, salute, vitalità e sarà utile anche per la prevenzione e la consapevolezza personale.

Le indicazioni in merito alla sua efficacia sono:

  • problematiche posturali e delle articolazioni
  • stress e nervosismo
  • trattamenti energetici e funzionali
  • sostegno anti-age
  • trattameni post-opertori e post-parto
  • prevenzione strutturale e bioenergetica

Pure nell’ambito della reflessologia plantare, questa disciplina offre un’ulteriore possibilità di organizzazione dei segnali riflessi del corpo ed anche del livello di coscienza somatica e bioenergetica della persona. Nello scenario di vari problemi, quelli più importanti per il massaggio osteoriflesso sono quelli inerenti alle problematiche a carico del dorso. Il caso di Laura che qui presento rappresenta la tipica persona che trae giovamento da questo tipo di applicazione.
Dal punto di vista del piede lamentava anche una continua sensazione di freddo e secchezza alla pelle, evidente segno di una scarsa circolazione e di un nutrimento vitaminico della pelle che non avveniva in maniera adeguata. A livello energetico si sentiva molto stanca e con una relativa tendenza a sviluppare poi un atteggiamento apatico, melanconico e disinteressato.
Le suggerii quindi di fare una serie di tratamenti di osteoreflessologia sia per uscire da questa complessa situazione, si per prevenire disturbi più gravi che in tali frangenti possono instaurarsi con una buona dose di probabilità. Le consigliai quindi di fare sedute che andassero a toccare simultanemente (sincronicità) i vari aspetti che lei presenteva. Gli incontri erano così srutturati:

  1. pediluvi di olii essenziali di ginpro e limone in acqua calda
  2. trattamenti dei punti paravertebrali della colonna
  3. trattamento generale di reflessologia planttare
  4. aggiunta di vitamine e fitoterapici come integratori
  5. pediluvi da fare a casa il mattino dopo colazione.

Laura cominciò a sentire dei benefici sin dalle prime sedute e dopo un mese e mezzo si era completamente ripresa.

 

L’aspetto sincronico.
Essere sincronici significa essere presenti con stimoli simultanei su più fronti. Ciò corrisponde allo stimolo contemporaneo di una moltitudine di scenari di riequilibrio fisiologico ed organico la cui efficacia è dovuta al fatto che tali stimoli lavorano come una squadra di calcio, ovvero su più fronti ma con un medesimo obiettivo. Ecco perchè attacco e difesa sono due esperti che se stimolai simultaneamente determinano l’efficacia sia terapeutica che preventiva.