Desiderare un figlio …

Questo articolo è stato scritto dalla reflessologa Luciana Garampazzi, pubblicato sul n.3 di RO Reflessologia Oggi, trimestrale di cultura e tecniche del benessere, in settembre 2011.

Il caso che vi espongo è quello di Jessica. insegna da diversi anni in un asilo, è sposata da pochi anni e assume la pillola per non rimanere incinta troppo presto. Quando lei e suo marito si sentono pronti per un figlio, spinti e dall’età che avanza e dai reciproci genitori che vorrebbero, finalmente , avere un nipotino, ne interrompe l’assunzione. Passano diversi mesi, ma della gravidanza niente. Si sottopone a una visita ginecologica e il suo medico, dopo averle fatto un’ecografia, la rassicura che è tutto a posto, deve solo aspettare.

Il tempo passa, addirittura più di un anno e Jessica non rimane incinta. Si sottopone ad ulteriori e più approfonditi esami, ma non si evidenziano particolari problemi a parte una delle tube un po’ strette così come il collo dell’utero. Ma i medici non ritengono sia un problema che compromette un’eventuale gravidanza. Poichè un’amica le consiglia di provare la reflessologia plantare, si presenta da me e mi spiega la situazione. La osservo: molto rigida, magra, contratta, ha le spalle un po’ incurvate, come se volesse trattenere le energie per sè; è risoluta sia nel muoversi sia nel parlare. Mi racconta di sè: dice di essere dinamica, molto precisa, tiene pulita la casa ed il posto di lavoro in modo maniacale. Ha 35 anni ed è sposata da 2 anche se convive con suo marito da molto prima. Mi parla con invidia delle amiche che hanno già avuto figli e che non vuole andare a trovare per non soffrire di gelosia. I sintomi che lei stessa riporta sono: bruciori di stomaco, affaticamento visivo, cefalea muscolo tensiva, dolori alla schiena, soprattutto nella zona lombare, dismenorrea e spesso stipsi.

Dall’indagine reflessologica risultano molto dolenti tutto l’apparato digerente, l’apparato genito-urinario, le vertebre cervicali, la colonna lombare, i denti, l’articolazione temporo-mandibolare, i muscoli addominali. Il piede è freddo, pallido, grinzoso: sembra il piede di una donna anziana. Effettuo una seduta rilassante lavorando la testa in toto; la colonna in toto per connessioni con i centri nervosi, l’apparato digerente, sede della sua problematica.

Dalla seduta successiva inizio l’iter reflessologico che ritengo più opportuno per lei e nelle sedute successive riscontro una netta diminuzione dei sintomi lamentati al suo arrivo: il suo stato di salute è tornato buono, anche i modi di fare sono più calmi, niente ansie, le spalle sono più dritte e l’espressione del viso è più dolce; persino il suo piede è diverso: più roseo caldo e liscio.

Le rifaccio un’indagine reflessologica e scopro che il suo ventre è ancora molto teso, ma le zone dolenti sono limitate a ipofisi, apparato genitale e muscoli addominali. Le propongo sedute di reflessologia più brevi per dedicare tempo ad esercizi di respirazione e di rilassamento. Per la parte reflessologica tratto soprattutto gli organi genitali, i muscoli addominali e il sistema nervoso periferico che innerva il bacino e gli organi genitali. Nella seconda parte della seduta aggiungo la respirazione addominale per farle prendere coscienza del suo corpo attraverso il respiro e le sue mani, prendere contato con il suo ventre che va riempito d’amore e di calore per il suo piccolo: “trasformare l’utero in un nido accogliente”. La gravidanza, parte prima dal cuore: è un atto d’amore. A casa ripeteva con costanza l’esercizio appreso.

Dopo otto sedute, con cadenza setimanale, le zone trattate non erano più dolenti e lo stato d’animo era notevolmente migliorato. Jessica si era resa conto che a 35 anni è molto faticoso cambiare, guardarsi dentro. Si sentiva bene, appagata e ci eravamo date appuntamento per un altro ciclo di trattamenti reflessologici, dopo un paio di mesi di pausa. Dopo qualche settimana una telefonata:” Sono incinta”.