L’invecchiamento, la terza età e…

Questo articolo è stato scritto da Orlando Volpe Docente e Reflessologo Firp. Pubblicato per la prima volta su RO Reflessologia Oggi n.1 marzo 2014.

Quando viene chiesto a cosa serve la reflessologia , una delle risposte che si danno è che si può utilizzare praticamente per ogni cosa, sia in presenza di patologie che come prevenzione e per mantenere un equilibrato stato di benessere e vitalità. Tranne qualche eccezione si può dire in effetti che sia così.
Per quanto riguarda la terza et
à e l’invecchiamento, vi sono dei cambiamenti fisiologici comuni a tutti gli esseri umani relativi alla capacità mnemonica, alla sessualità, all’udito, allo scheletro e all’idratazione della pelle. Tutto si “riduce” per usare un termine semplice.

Esiste un trattamento reflessologico anti age? Sarebbe bello, avremmo gli studi invasi da decine di clienti. Tuttavia non esiste. L’invecchiamento cellulare per ciò che si conosce oggi è inesorabile ma di sicuro possiamo dire che l’età media si è allungata e si allungherà ancora sino a scoprire magari il famoso elisir di lunga vita, chi lo sa. Per il momento ci accontentiamo di sapere che uno stile di vita sano nell’alimentazione, l’attività sportiva e soprattutto il buon umore aiutano ad invecchiare più lentamente.

La reflessologia, può aiutare positivamente a prevenire gli effetti dell’invecchiamento su esposti rendendo il corpo più resistente alla fatica inducendo quella sensazione di benessere generale che le è propria. Un paio di trattamenti a settimana sarebbero l’ideale procedura per una sana e naturale prevenzione e mantenimento delle proprie energie vitali. Naturalmente questo è un discorso generalizzato mentre ogni caso va trattato soggettivamente. L’anziano ha una capacità di reazione diversa da un giovane, tutta via il trattamento reflessologico non conosce età senile dimostrando che il nostro organismo ha una grande capacità di reazione nonostante il tempo.

Per quanto ho avuto modo di vedere in ambito europeo, vi sono principalmente due modi di eseguire i trattamenti:

1) su base fisiologica o secondo la medicina allopatica,

2) su base energica, psicosomatica attraverso la Medicina Tradizionale Cinese (MTC).

Con queste premesse, se pensiamo ad un trattamento reflessologi o in chiave fisiologica per aiutarci ad invecchiare bene ed in forma o per mantenere un certo benessere in terza età si potrebbe pensare ai seguenti punti/zone:

1) Trattamento i polpastrelli delle dita con l’idea di stimolare le varie aree cerebrali, in particolare la zona dell’ipotalamo, ippocampo e amigdala (stimolo dell’attività ormonale, memoria e umore)

2) Colonna vertebrale (sistema nervoso neurovegetativo) Equilibrio funzionale degli organi.

3) Sistema endocrino (lavora in concerto a col sistema nervoso) Equilibrio funzionale degli organi

4) Apparato digerente. Equilibrio funzionale degli organi

Il pensiero del reflessologo in questo caso è diretto agli organi e ai sistemi di maggior importanza per conservare una buona vitalità.

Se pensiamo invece ad un trattamento di tipo energetico secondo la Medicina Tradizionale Cinese si potrebbe pensare a:

1) Reni (apparato urinario). Rappresentano la vitalità, governano la memoria, il midollo spinale, lo scheletro, tutte le situazione che hanno a che fare con l’invecchiamento.

2) Il fegato, rappresenta il vigore e la forza fisica

3) La milza, rappresenta le difese ma anche la forma pensiero equilibrata

4) Lo stomaco, rappresenta l’equilibrio psicofisico

5) I polmoni, rappresentano il passaggio dell’energia vitale

6) Cuore, rappresenta il coordinatore di tutte le attività e lo spirito di adattamento.

Anche in questo caso l’obbiettivo del reflessologo è di intervenire su quegli organi che risultano importanti nel preservare la vitalità. Per ciò che riguarda la nostra federazione e scuola, l’utilizzo del primo modello di trattamento ( quello fisiologico allopatico) da me praticato su anziani ha prodotto risultati positivi. Non sono andate via le rughe nè sono ringiovaniti, tuttavia, per i casi che ho trattato si è raggiunta quella sensazione di benessere generale e di tranquillità auspicata e posta come obiettivo.

Dato che amo sperimentare, ho provato anche i trattamenti secondo la MTC e lo stesso ho verificato dei benefici. Se dovessi dire in ogni caso quale parte trattata mi è parsa più efficace, si trova nel primo esempio di trattamento e sono i polpastrelli delle dita, che riflettono la corteccia cerebrale e le zone dell’ipotalamo, ippocampo e amigdala. Queste zone hanno la prerogativa di rilassare molto e nello stesso tempo di rivitalizzare togliendo la stanchezza fisica e mentale. Si può ipotizzare che il loro effetto miorilassante aiuti a ridurre le catecolamine in eccesso creando una sensazione di relax profondo.

Come già detto in precedenza, a livello europeo, questi due tipi di approccio, fisiologico allopatico e energetico, sono i più utilizzati. Inoltre, anche il trattamento cosiddetto fisiologico è in realtà energetico in quanto i riflessi sul piede non sono anatomici ma appunto energetici. Si usano questi termini per fare una distinzione nelle procedure di intervento, anche se a mio parere il confine tra l’approccio fisiologico e quello energetico è invisibile in quanto trattando un organo riflesso (esempio lo stomaco) in una tecnica o nell’altra la risposta del piede è sempre la stessa, cambia solo la nostra interpretazione.

Più ampie sono le nostre conoscenze e più ampi sono i modelli interpretativi, basta non perdere di vista l’unica cosa che conta, cioè che la reflessologia funziona e porta benessere alle persone che si sottopongono ai trattamenti.

Il mio augurio per tutti i reflessologi è che un giorno ci siano gli strumenti e la volontà di verificare come funziona lo stimolo reflessologico. Per noi sarebbe una semplice conferma di ciò che già sappiamo, per tutti gli altri la scoperta di un altro metodo scientifico che aiuta l’uomo per il suo benessere.