Sviluppi sui piedi

La fisioterapista Eunice Ingham ebbe l’intuizione di applicare la teoria, non solo alle mani, come faceva Fitzgerald, ma anche al piede e cominciò a sviluppare la terapia della reflessologia del piede negli anni ’30 del XX secolo. Esplorando i punti sensibili dei piedi in rapporto con l’anatomia dell’organismo, ella tracciò la mappa circostanziata delle zone del piede in rapporto con gli organi del corpo.
A differenza di Fitzgerald, che per effettuare le pressioni utilizzava pettini e altri attrezzi, la Ingham mise a punto il suo metodo usando solamente le dita delle mani e, in modo particolare, il pollice.

Dopo la morte di Eunice Ingham, la fisioterapista Hanne Marquand fondò in Germania una scuola di reflessologia plantare, basata al metodo di Ingham.

Il Italia la divulgazione della reflessologia plantare è dovuta all’entusiasmo diElipio Zamboni, un massofisioterapista che si dedicò alla tecnica reflessologica dopo aver seguito in Germania, nel 1974, un corso tenuto da Hanne Marquand. Dopo alcuni anni di pratica e sperimentazione egli cominciò a svolgere corsi di preparazione per formare nuovi reflessologi e, in questo modo, la conoscenza di questa tecnica cominciò a diffondersi anche in Italia. Elipio Zamboni fondò la prima Associazione di reflessologia e, nel 1987, la Scuola Triennale. Nel 1992 Elipio Zamboni morì in un incidente stradale; il suo insegnamento più importante, che rimarrà per sempre impresso negli animi dei suoi allievi è: “Sedere ai piedi di un paziente è un atto di umiltà e amore”.

Vedi anche:

La Reflessologia Plantare

Storia della Reflessologia

La Reflessologia Moderna