Obiettivo sull’apparato genitale maschile

Questo articolo è stato scritto dal Dr. Donato Virgilio medico, omeopata, fitoterapeuta, per il n. 2 di RO Reflesologia Oggi trimestrale di cultura e tecniche del benessere uscito in maggio 2012.

[…]Prendiamo in considerazione un apparato che, nel maschio, ha delle parti anatomiche in condivisione con quello urinario, con possibilità di sovrapposizione di sintomi e – a volte – di patologie.

Il sistema riproduttivo contiene organi e strutture con varie funzioni: quelle d’accoppiamento (pene, corpi cavernosi), quelle di sostegno (prostata, vescicole seminali, epididimo) e quelle effettivamente deputate all’assolvimento dell’istinto di procreazione, ovvero testicoli che producono spermatozoi ed ormoni sessuali. Il tutto condito con una componente circolatoria particolarmente ricca e complessa, così come è complessa la rete nervosa che lo sovrintende, sia per la competenza neurogena che per le connessioni con le aree dell’emotività.
Tutto questo per cominciare a riflettere sul come le varie aree di pertinenza (circolatoria, ormonale, nervosa, emotiva) conducano ad aree di rischio di “malfunzionamento” o patologia che possono variare da soggetto a soggetto in funzione delle proprie caratteristiche biotipologiche.

Abbiamo più volte avuto occasione di ricordare quanta importanza abbia la possibilità di avvicinare ad una specifica costituzione sensibile onde poterne prevedere le criticità intimamente connesse al suo essere, così strutturato dal punto di vista neurovegetativo e ghiandolare. Una volta di più, vedremo come questa impostazione ci ponga di fronte a percorsi conoscitive riequilibrativi privilegiati, con riduzione dei tempi di diagnosi e terapia (sempre, ovviamente, nei limiti del possibile).

Prendiamo ad esempio i Carbonici, caratterizzati dall’essere lievemente direzionati sulla lentezza di risposta adattativa legata ad un modestissimo ma diffuso e costante essere “pigri” nel metabolismo, nella produzione ormonale, nella gestione energetica globale. Già a livello infantile possono essere presenti fenomeni di criptorchidismo,o di testicolo cosiddetto “ad ascensore”.
Nella fase di passaggio prepuberale>pubertà>adolescenza prevarranno (data la giovane età) i fenomeni legati alla lentezza di dismissione ormonale, con conseguente ritardo nella maturazione sessuale: facile l’acne, di solito pustulosa, diffusa sul viso ma anche tronco e spalle.

Ciò non toglie che la funzione sessuale sia regolarmente operativa, ma l’atteggiamento mentale di questa tipologia di persone, particolarmente direzionato verso l’affettività e la ricerca della tranquillità domestica, porta il soggetto ad “accasarsi” con precocità, limitando le velleità…prestazionali alla compagna prescelta.

Molto diverso è invece l’atteggiamento del Sulfurico, campione di equilibrio metabolico e organico ma non altrettanto della cura dei doni ricevuti da madre natura. Qui la maturazione sessuale avviene in tempi corretti, e la produzione ormonale si mantiene costantemente elevata, con tutti i guai derivati dalla pressione emotiva che essa determina: il testosterone induce aggressività, claustrofobia, senso di potenza, bisogno di conquiste sia sociali che territoriali, sostiene l’autostima e la libido. Tutti atteggiamenti che hanno bisogno di risorse energetiche importanti e soprattutto di consegna a domicilio di questa energia, che deve essere resa disponibile in tempi rapidi in tutti gli organi del corpo. Per questo i problemi derivano dal metabolismo (fame importante ma disordinata, quindi rischio di iperuricemia e sovraccarico sul fegato) e della pressione sanguigna, costantemente spostata su valori medio alti.

Ma la pressione va curata, e i farmaci antidepressivi hanno quasi sempre effetti negativi sulle prestazioni sessuali.

Si dirà allora che il Carbonico è avvantaggiato! Invece no, perchè la sua tendenza pantofolaia lo spinge al sedentarismo, che, sommato ad una dieta più spostata sui carboidrati, determinerà ipercolesterolemia, rischio di diabete, rallentamento circolatorio, obesità; in parole povere, tutti gli elementi predittivi di patologie cardiovascolari importanti (coronarie, cuore, aterosclerosi, insufficienza renale secondaria, ipertensione arteriosa) e degenerative articolari.

Ma se riduci l’apporto di sangue a ghiandole più pigre, queste tenderanno a fermarsi: vediamo quindi nel Carbonico il rallentamento ulteriore delle prestazioni sessuali, con calo delle performances, ingrossamento della prostata, oligoastenospermia. Bel problema, direte. Già.

Anche il Fosforico ha le sue gatte da pelare: la sua tendenza bifasica nella resa energetica lo porta a vivere momenti di gloria alternati a brevi pause da bambino ed adolescente, per invertire la situazione con l’età adulta prima e matura poi; ad una precocità di sviluppo sessuale (oltrechè psicoemozionale) non corrisponde una fisicità globale muscolo-scheletrica adeguata, con percezione spesso sfasata di se stesso e spostata sull’iperemotività.
E tutti possiamo ben immaginare come una emotività ipersensibile sia quanto di peggio potersi augurare per vivere serenamente la propria sessualità. I conflitti esistenziali sono dietro l’angolo, l’innamoramento procede a vampate, il testosterone scorre a fiumi ma spesso nel momento sbagliato, se per disgrazia il centro chiama e per una volta la periferia non risponde i complessi di impotenza sono garantiti.
Frequenti, in questi soggetti, la messa fuori uso dell’impianto riproduttivo a seguito di delusioni affettive. Altrettanto importante è la proiezione allegorica che si realizza sulla genitalità per gli aspetti psicosomatici.
[…]Nascono così disturbi fisici sempre più allarmanti: eiaculazione precoce (=la situazione mi sfugge di mano), i deficit dell’erezione (=non reggo il confronto), l’impotenza coeundi (=mi piego perchè non so farmi valere), l’astenospermia (=ho poche speranze), l’azoospermia (=non vado lontano), l’oligospermia (=non ho nulla da tramandare).

La produzione di testosterne ne può venire alterata, e con esso si altera tutta la dinamica tutta la dinamica energetico/emozionale che ne deriva, quali il tono muscolare, la quantità di grasso corporeo, la resistenzaallo sforzo, la protezione dealle malattie cardiovascolari, il contenimento dei livelli di colesterolo e grasso viscerale, l’elasticità della pelle, la stessa memoria di fissazione.

Il testosterone interviene inoltre nel tono dell’umore, nella concentrazione e motivazione a raggiungere precisi obbiettivi; agisce inoltre nella sfera degli affetti e sulla sfera psicologica.

Altri 2 sono i principali nemici del testosterone: il grasso addominale in eccesso e lo stress. Più una persona è grassa e più rischia di avere bassi livelli di testosterone nel suo sangue.

[…] Al di là di queste considerazioni, va tenuto presente che l’apparato genitale maschile presenta delle tendenze patologiche diverse a seconda dell’età,  e che non necessariamente devono essere riferite a tematiche di natura emozionale somatizzata.

[…] In base a tutte queste considerazioni, facendo “due più due” si vede immediatamente come buona parte delle patologie che interessano l’apparato genitale dipendano da elementi di squilibrio nei ritmi di vita del oggetto, squilibri che, poi, si riflettono su adattamenti obbligati in termini di spostamento di attivazioni energetiche e funzionali per le quali si alterano i rapporti neurovegetativi ed ormonali in settori cruciali per un valido operare del sistema.

Tra questi elementi ai primi posti troviamo lo stress, il disordine alimentare, i ritmi di vita, le frustrazioni quotidiane, le malattie metaboliche. Tutte situazioni che possono essere corrette sul nascere, aiutando così il soggetto a spostare nel tempo, anche di anni, il progredire del normale invecchiamento dell’apparato o l’instaurarsi di patologie primitive a carico dei vari componenti anatomici dello stesso.

Sottolineiamo una volta di più quanto il maschio sia riottoso ad aderire a terapie farmacologiche classiche per il timore che queste possano interferire con la sua sessualità, ma ricordiamo anche come la cura – qnalunque essa sia- deve essere necessariamente proposta e sostenuta, pena aggravamenti della situazione che poi possono portare nelle mani del chirurgo e non più del farmacista.

E quando dico “la cura – qualsiasi essa sia” mi riferisco esplicitamente anche a tutto ciò che le Medicine non Convenzionali (e le Tecniche Bionaturali) possono offrire (e ne hanno da offrire!) al riguardo. La Fitoterapia, l’Agopuntura, l’Ayurvedica, ovviamente la Reflessologia possono molto in questo campo, tanto più quanto attivate in tempi precoci, prima che le alterazioni anatomiche flogistiche o degenerative compromettano il quadro oltre misura.

Ricordiamo che questo apparato ha il suo centro di equilibrio nella triade <cortex-talamo-gonadi>, con l’accoppiamento ipofisi-surrene> a sostegno: niente di meglio ove applicare le tecniche citate. […] L’importante è non perdere tempo.