L’impotenza sessuale vista dal reflessologo

L’articolo che segue è stato scritto da Orlando Volpe Reflessologo e docente FIRP ed è presente sul n.2 di Maggio 2012 della rivista RO Reflessologia Oggi, Trimestrale di cultura e tecniche del benessere.

L’argomento dell’impotenza sessuale è per noi uomini molto delicato soprattutto per il suo impatto psicologico. L’uomo che ha questo tipo di disfunzione può anche arrivare a ritenersi “non completo” in quanto l’immagine sociale che si è sempre avuta dell’uomo è quella della sua forza e della sua virilità. L’uomo scioccamente usa spesso l’equazione tra mascolinità, virilità e la quantità di donne che ha, “pensa lui”, soddisfatto.

Viene da sè che per chi ha questa veduta, il sopravvento di una disarmonia come l’impotenza può essere devastante sul piano psicologico.
Mi viene in mente una frase di Oscar Wilde che lessi tempo fa la quale dà molto chiaramente l’idea della differenza tra come si considera la sessualità tra l’uomo e la donna che diventano coppia. Recitava più o meno così:
“L’uomo vuole essere il primo uomo per la sua donna, la donna vuole essere l’ultima donna per il suo uomo”. Le donne sono più avanti di noi maschietti.

Tornando al discorso dell’impotenza e a come viene vissuta, naturalmente non si può fare di tutta l’erba un fascio, sarebbe poco corretto, vi sono casi molto diversi tra loro, con storie ed eziologie molto differenti.

In una buona percentuale di casi il problema è di origine psicologica e  vi sono professionisti del settore che cercano di aiutare le persone a ristabilire un riequilibrio psico-fisico, mentre in altri casi l’impotenza può essere la conseguenza di interventi chirurgici (asportazione della prostata), incidenti, problemi endocrini ecc…

La reflessologia come può aiutare?
Innanzitutto, nel formulare un trattamento va tenuta presente l’origine dell’impotenza e cercare di evitare di creare aspettative certe nel cliente. Va ben spiegato che la base del trattamento reflessologico è la sua capacità di indurre quella distensione/rilassamento utile affinchè l’organismo si attivi in maniera autonoma al fine di riequilibrarsi laddove vi è una disarmonia. Perlomeno ci prova e dove non riesce crea in ogni caso una situazione di maggiore tollerabilità di una disarmonia.

Dato che il trattamento reflessologico viene definito in maniera soggettiva, vediamo quali possono essere alcuni punti o zone che sulla base di alcune esperienze personali, possiamo utilizzare quasi sempre nei trattamenti di una persona che soffre di impotenza. Cercherò di spiegarne anche il perchè.
Attenzione, i punti e le zone, non sono stati riportati in ordine di trattamento ne di importanza. La scelta sul quando e se trattarli va fatta dal reflessologo in base all’indagine.

  1. Ipofisi e testicoli trattati di seguito o simultaneamente
    Nel trattare, ipotizziamo qui di intervenire energeticamente sul collegamento fisiologico tra queste due ghiandole endocrine. Zone d’ombra sull’alluce con visivo cambio di colore, possono essere indicative di scquilibrio energetico a livello ormonale. Per esempio, se ad una persona il medico diagnostica un adenoma ipofisario, le conseguenze possono essere di calo del desiderio sessuale e di impotenza, se non totale, almeno parziale.
  2. Colonnavertebrale
    Concentriamoci molto sul tratto Mesenterico superiore e del Mesenterico inferiore.
    Vi sono in queste aree molti riflessi che riconducono alla funzionalità dell’apparato genitale.
  3. Apparato genitale, deferente, circolazione linfatica inguinale, tallone
    E’ ovviamente utile trattare l’apparato genitale e cercare di sgonfiare le caviglie nel caso fossero gonfie: eliminare insomma la stasi linfatica. Trattare molto ed ammorbidire bene il tallone nella parte plantare: rappresenta anch’esso una zona di riflesso degli organi genitali.
  4. Reni, surreni
    L’energia sessuale intesa come vitalità e resistenza “alla fatica” passa attraverso una buona salute dei reni, inoltre le surrenali sappiamo che possono essere trattate in ogni situazione infiammatoria. Nella MTC (Medicina Tradizionale Cinese) il punto del rene che conosciamo viene utilizzato per trattare l’impotenza.
  5. Fegato
    Quest’organo, nella sessualità, rappresenta il vigore. Viene da sè che un’alimentazione corretta può aiutare questo importante filtro a lavorare meglio e di conseguenza essere di aiuto anche nella sessualità.
  6. Cuore e polmoni
    Il cuore rappresenta energeticamente la capacità di adattamento alle cose. Per la sfera sessuale rappresenta la passione. Il polmone lavora in associazione col cuore e va in calo energetico se sopraggiungono momenti di tristezza.
  7. Stomaco, pancreas
    La zona dello stomaco è indicata in quanto zona che può essere sede dell’ansia e zona che attiva la digestione, non solo dei cibi ma anche metaforicamente degli eventi. Lo stomaco digerisce oltre ai cibi anche gli eventi, e quelli che risultano non digeribili li “rimette”, o meglio li vomita. Il pancreas è un organo che registra per primo uno stress o calo di umore, non è un caso la ricerca di “dolcezza” nei cibi e nei contatti fisici. A livello di indagine reflessologica, la zona del pancreas registra traumi, gli spaventi e le preoccupazioni. Si manifesta sul piede con un forte irrigidimento nella zona riflessa che si protrae fino al mesenterico superiore, T10.
  8. SNC (Sistema Nervoso Centrale) e plesso solare
    Trattare tutti i polpastrelli delle dita ammorbidendoli. Alternando questo trattamento a quello del plesso solare anch’esso trattato con dolcezza e profondità: si crea così una situazione di rilassamento profondo.

Quanto esposto, ci tengo a precisarlo, da una visione generale su alcune zone che si possono trattare con la reflessologia plantare in presenza di impotenza, soprattutto di quella di origine psicologica dove cioè non vi siano impedimenti di carattere fisiologico. Nella scelta dei punti o zone da trattare mi sono avvalso degli apprendimenti di fisiologia e di MTC laddove uno non esclude l’altro, anzi si completano tra di loro.

Inoltre, lo dico soprattutto per gli aliievi ed i neodiplomati, pensiamo sempre al nostro lavoro come ad un aiuto, un sostegno e ad attività di integrazione con la medicina ufficiale e mai una sostituzione ad essa.

Siamo abituati a porre l’accento sui nostri successi ed esperienze positive il che va bene (lo si fa in tutti i settori), ma per crescere dobbiamo anche porre l’accento su quelle situazioni dove il nostro intervento è marginale. Per esempio, nel caso dell’impotenza, la risposta ai trattamenti non si può dire che sia per tutti uguale, dipende molto dal soggetto e dalla sua storia.

Talvolta i trattamenti portano a risultati molto positivi e talvolta a risultati sempre positivi ma limitati.

La reflessologia lavora sempre per il bene e quindi in tutte le situazioni avviene un qualcosa di positivo, talvolta più evidente e talvolta un po’ meno.
Buon lavoro a tutti con umiltà e dedizione al prossimo.