Menopausa: inizio e fine di un ciclo

Questo articolo è stato scritto da Ivana Carridi, Reflessologa e docente FIRP, pubblicato nel numero 3 dicembre 2012 della rivista RO Reflessologia Oggi, trimestrale di cultura e tecniche del benessere.

 

La menopausa è quel periodo della vita femminile che inizia con l’interruzione dell’attività mestruale e dunque della capacità riproduttiva. Già in queste parole sono ricompresi i termini della questione: l’inizio di un periodo della vita coincide con l’interruzione di un altro, anche se effettivamente iniziare significherebbe partire da zero, costruire di bel nuovo, avviare un percorso diverso dal precedente.

Qui invece si chiude una situazione che può durare quasi quarant’anni, ed è su questa chiusura che si apre un nuovo periodo della vita di una donna che risponde al nome di menopausa. In più, questo passaggio avviene in modo naturale, in un età variabile tra i 45 e i 50 anni, o poco più. E’ la natura che comanda, come in tanti altri momenti della vita […].

Ci sono basi fisiologiche ben precise che sottostanno alla menopausa: la diminuita produzione di ormoni FSH, LH da parte dell’ipofisi, estrogeni e progesterone da parte delle ovaie. Detto così sembra una semplice operazione matematica, ma in realtà è tutto regolato con assoluta precisione e con tempi che paiono rispondere ad una disciplina interna.

Tutto questo fa sì che i cicli della donna divengano privi di ovulazione e irregolari, il flusso mestruale diminuisce per poi definitivamente esaurirsi. Il periodo che passa tra i primi sintomi e la cessazione del ciclo si chiama “climaterio”.

Le conseguenze di tutto ciò sono una serie di cambiamenti sia fisici che psicologici e l’insorgere di una sintomatologia di variabile intensità da donna a donna:

  • alterazione qualiquantitativa del ciclo mestruale fino a completa scomparsa
  • nervosismo, irritabilità, ansia, alterazione dell’umore
  • diminuzione della libido
  • problemi vasomotori di vasocostrizione e vasodilatazione, di cui l’aspetto più noto e frequente sono le cosiddette “vampate di calore”.

Vi porto come esempio il caso di Anna, una signora di 50 anni, separata da circa un anno.
Mi mette al corrente che da 6 mesi non ha più il ciclo mestruale; contemporaneamente è aumentata di peso, ha una forte ritenzione idrica con caviglie che spesso sono gonfie; mi segnala anche gonfiore addominale, stipsi e forti dolori alla pianta del piede; in più, dice di soffrire di insonnia, di accusare episodi di tachicardia; ma la cosa che la preoccupa di più è un continuo stato d’ansia, che addirittura in certi momenti sconfina in depressione; sono momenti che lei vive come se fosse a “un giro di boa”, e cioè come un momento particolare della sua vita, con il presupposto di un inevitabile cambiamento nella sfera femminile con l’avanzare della menopausa.

Noi sappiamo che l’ansia manifesta uno stato naturale di allerta nei confronti della fase di passaggio, qualunque essa sia, mentre con la depressione viene vissuto il momento come perdita, chiusura, rinuncia, denotando una più marcata differenza.

Eseguo un’indagine accurata, da cui risultano molto dolenti i punti riflessi dell’apparato osteoarticolare, l’apparato digerente, il sistema linfatico, l’apparato endocrino, il circolatorio e il sistema nervoso autonomo.

A ciò ho aggiunto un lungo dialogo per metterla a suo agio, e per poter capire le sue aspettative riguardo alla reflessologia.
Nelle prime sedute l’obbiettivo è quello di indurre un rilassamento generale, e quindi lavoro in modo delicato i punti riflessi del SNC, la colonna vertebrale con la parte nervosa e muscolare, la zona diaframmatica e il nervo frenico, tutto il SNA (simpatico e parasimpatico); tratto in particolar modo tutta la zona linfatica e l’apparato genito-urinario; […].

Nelle sedute successive introduco il trattamento altri punti riflessi di altri organi e apparati, includendoli secondo la reazione della cliente, poichè mi trovo di fronte a una persona molto sensibile alla digitopressione e decisamente reattiva:

  • l’apparato endocrino poiché il rallentamento e la diminuzione della produzione di ormoni innesca un vero e proprio effetto domino, provocando disagi generalizzati all’organismo;
  • l’ipofisi che presiede alla regolazione delle ghiandole endocrine;
  • le gonadi, che producono estrogeni e progesterone, direttamente correlati alla sfera femminile;
  • le ghiandole surrenali, che sovrintendono alla produzione di vari ormoni, tra cui il cortisolo, a cui si fa riferimento per il ritmo sonno-veglia e gli stress psicofisici;
  • la tiroide, per la regolazione generale del metabolismo;
  • le paratiroidi, a cui afferisce il metabolismo del calcio, tanto importante soprattutto per l’osteoporosi in menopausa.

A ciò aggiungo:

  • l’apparato circolatorio, che mette in circolo gli ormoni;
  • il sistema nervoso periferico, segnatamente il plesso lombo-sacrale, i in particolare i nervi ileo-inguinale, ileo-ipogastrico e genito femorale.

Alla quarta seduta iniziamo ad avere i primi risultati soddisfacenti: il riposo notturno è migliorato, le caviglie e i piedi sono completamente sgonfi, l’intestino ha ricominciato a funzionare quasi normalmente….e ci prendiamo insieme il tempo necessario affinché la Reflessologia, che è un intervento di riequilibrio che accompagna e adatta l’organismo al suo “nuovo stato”, continui ad essere strumento per un recupero psicofisico ottimale.